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Approfondimenti statistici

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Pil, quando l'Italia fa meglio della Germania

Marco Fortis

 

A cavallo tra la fine del 2019 e l’inizio del nuovo anno sono apparsi simultaneamente su diversi quotidiani una serie di articoli di vari commentatori ed economisti che hanno tracciato un bilancio sommario del decennio 2010-19 dell’economia italiana. Prevalenti fin dai titoli i toni apocalittici: "un decennio orribile", "gli errori nella gestione della crisi", ecc. Come da copione, poi, numerose anche le autocitazioni del tipo: "non ripeteremo cosa sarebbe necessario secondo noi per uscire dalla crisi". Pochi invece gli interventi analiticamente più solidi e più centrati sulle politiche necessarie per aumentare il tasso di crescita a medio-lungo termine dell’Italia, senza gettare comodamente come sempre la croce addosso su chi ha governato nel passato. Citeremo qui tra questi rari interventi di spessore quello di Romano Prodi sul "Messaggero" del 29 dicembre dal titolo "I sei ostacoli alla crescita e la risposta per ripartire", con proposte di politiche articolate per la famiglia, l’istruzione, una maggiore stabilità politica, la burocrazia, la giustizia, l’evasione fiscale.

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